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Manifestazione USB Scuola

USB Scuola sempre dalla parte degli studenti, contro la guerra e chi la sostiene. In piazza il 15 e il 30 Novembre

USB Scuola sostiene lo sciopero nazionale studentesco del 15 novembre, convocato in occasione della Giornata internazionale dei diritti degli studenti. Contro un governo che ha scelto chiaramente la strada dell’economia di guerra, contro i Ministri Valditara e Bernini, esecutori della linea bellicista e liberista del Governo, che continuano a privatizzare e distruggere la scuola, l’università e la ricerca pubbliche, saremo al fianco delle studentesse e degli studenti per continuare a costruire un mondo diverso. Chiediamo l’abolizione immediata dei percorsi di PCTO. Mai più un ragazzo o una ragazza devono perdere la vita a scuola. Chiediamo investimenti seri per assumere tutte le lavoratrici e i lavoratori necessari a rispondere ai bisogni e agli obiettivi della formazione pubblica e per migliorare le strutture che ospitano le scuole e le università. Vogliamo sia rispettata la libertà di pensiero. Mai più un lavoratore deve essere sanzionato per aver espresso la propria opinione. Intendiamo contrastare ogni forma di repressione del dissenso, studentesco e dei lavoratori. Alla criminalizzazione del movimento studentesco che in questi giorni diversi componenti dell’esecutivo stanno provando a costruire, rispondiamo che i veri criminali
USB P.I. Scuola – Via dell’Aeroporto 129 – Roma –mail: scuola@usb.it
siedono tra i banchi di un governo che non ha alcuna intenzione di investire su scuola, università e ricerca.
Scendiamo in piazza per continuare a esprimere la nostra posizione antimilitarista, per chiedere la fuoriuscita del nostro Paese dalla NATO e per opporci al genocidio sionista del popolo palestinese.
Ai manganelli del Governo rispondiamo con l’unità di classe di studenti e lavoratori.
Formiamo un mondo diverso!
Il 15 novembre tutt* a Roma per sostenere la protesta studentesca!
Il 30 novembre sempre a Roma per chiedere lo stop del genocidio palestinese e contro Israele e il rischio imminente di un allargamento del conflitto!

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